Si recò dal dottore quel giorno
Pietro.
Non stava male né percepiva dolori,
voleva solo fare un controllino per non avere sorprese e per capire
se il suo fisico era a posto.
Appena lo vide il dottore gli fece
qualche domanda in generale per rompere il ghiaccio.
Pietro si rilassò, conosceva il
dottore da parecchio, si sedette sul comodo lettino con le lenzuola
sterilizzate, era tranquillo e sereno.
Il dottore, a sua volta, dopo avergli
tastato il polso, controllato le orecchie e la gola, si mostrò
altrettanto sereno, sintomo palese dell’assenza di malattia e
comportamento che contribuì ancor più a rendere più rilassata
l’atmosfera.
Il dottore non aveva altre visite oltre
a quella quel pomeriggio, i due quindi iniziarono a parlare del più
e del meno, perdendo la cognizione del tempo.
Passarono tre ore e mezza, i due alle
18.34 guardarono l’orologio a muro, sorridendo e stupendosi del fatto
che fosse passato così tanto tempo.
Nonostante il tempo passato con il
dottore fosse stato estremamente piacevole, Pietrò uscì
dall’ambulatorio avvilito e sorpreso, nonché incazzato nero.
Il conto che il dottor Filiberti gli
aveva presentato all’uscita ammontava a euro 320.